È un autore di storie che si muovono sui margini dell’esistenza Christian Bobin, formazione da poeta, francese, scrittore di libri di discreto successo in patria. E poetica e dolce è questa fiaba, Folli i miei passi, un racconto lungo che nella sua parte fiabesca attinge più ai fratelli Grimm o ad Andersen che a Lewis Carrol; storia di una ragazza alla ricerca della propria libertà, allevata in un circo, innamorata di un lupo, di lì sempre in fuga verso un destino che ha come caratteristica quella di sparpagliarsi in direzioni diverse. “Il mio primo amore ha i denti gialli”, così comincia il racconto di una ragazza che ha tutti i nomi e nessun nome, “chiamatemi Aurore, e Belladonne, e poi anche Maria, Ludmilla, Angèle, Emily, Astrèe…”. E la prosa di Bobin è abile nel tenere assieme motivi surreali ed elementi quasi magici, cucendo i pezzi del racconto con frasi brevi e secche, conferendo un tocco musicale alla storia. Proprio la musica compare come contrappunto ideale e sottofondo necessario di Folli i miei passi, da Bizet fino a Johann Sebastian Bach, l’”omone che con la sua pancia rotonda mi fa pensare a una gatta incinta”, spiega la protagonista. Lettura piacevole, il racconto di Bobin, equilibrato, dispensatore di dolcezza positiva.

Christian Bobin