Leggermente invecchiati e imbolsiti, Hap e Leonard sono tornati. E nonostante l’impietoso scorrere del tempo non risparmi neanche loro, non riescono a mettere la testa a posto e a stare lontano dai problemi, anche perché, come dirà all’inizio del libro Hap, voce narrante della storia, non sono loro che vanno in cerca di guai ma sono i guai che cercano loro.
Lo dimostra il fatto che tutta la storia prenda forma da un episodio, metaforicamente parlando un bullone allentato di una giostra che all’inizio fa solo rumore ma poi volando via farà crollare tutto, in cui Leonard massacra di botte un uomo che maltrattava con ferocia il suo cane. Da quel momento in poi si generano una serie di meccanismi che farà piombare i due protagonisti all’interno di un’indagine che li porterà a scoprire traffici loschi molto più grandi di loro che affronteranno con il consueto mix di coraggio, violenza e ironia. Infatti un’anziana signora estremamente eccentrica li incarica di ritrovare la giovane nipote sparita da oltre cinque anni e li ricatta dicendo che se non dovessero accettare sarebbe pronta a diffondere il video del pestaggio del proprietario del cane. Indagando, Hap e Leonard cominceranno a sospettare che il concessionario di auto usate di lusso dove lavorava la nipote scomparsa sia solo una copertura per un giro di prostitute di lusso.
Le loro indagini sono chiassose e disorganizzate, divertenti e irriverenti. Il loro vecchio datore di lavoro, Marvin Hanson, è diventato il capo della polizia locale e l’agenzia investigativa dove lavorano i due è stata rilevata da Brett, fidanzata di Hap e stufa del suo lavoro da infermiera. Tutti i personaggi satellite si incastrano perfettamente nell’ingranaggio narrativo e colorano la storia con sfumature interessanti. E più grandi sono i nemici e più sarà grande la loro impresa,in questo caso il cattivo di turno, che sembra essere l’antagonista di un eroe dei fumetti, è il Distruttore, un killer che si diverte a evirare la sue vittime.
HonkyTonk samurai è composto da un impasto, ottimamente amalgamato, di storie che si intrecciano tra di loro, intrise di violenza e ironia narrate con un linguaggio diretto e con una scrittura molto dettagliata, con dialoghi serrati e metafore divertenti. Joe R. Lansdale fa tornare una delle coppie di detective più longeve, strane e interessanti della letteratura e non solo: Hap, figlio della workingclass, liberale e donnaiolo; Leonard, veterano della guerra del Vietnam, repubblicano e gay.
Con i loro problemi, con le loro ossessioni e le loro relazioni. Il libro sarà ampiamente apprezzato da chi ha seguito tutte le storie dei due detective ma anche da chi per la prima volta si approccia ad un romanzo di Lansdale, bisogna solo essere pronti ad affrontare un saliscendi di emozioni aggrappati a una giostra che potrebbe crollare da un momento all’altro facendoci però divertire come dei matti.
La traduzione è affidata a Luca Briasco e la copertina allo stile inconfondibile di Zerocalcare.
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