FIRST SERVE
Jesgrew/Self
È difficile, anzi, praticamente impossibile che i De La Soul sbaglino un disco: anche quando sono in due su tre come in questo caso (Dave e Pos, manca Maseo), anche quando è un progetto estemporaneo approntato durante un soggiorno francese e non una vera e propria uscita a nome e marchio di garanzia De La. Sì, perché troppo coinvolgente è il loro spirito, la loro scorrevolezza come MC, la loro capacità di narrare storie senza mai risultare troppo forzati o inutilmente pacchiani. Detto ciò, è anche vero che questo “First Serve” non passerà alla storia. In qualche modo infatti è troppo educato, troppo pulito, troppo “ben fatto” per essere realmente fragrante: i due produttori francesi, Chokolate e Khalid, sarà per timore reverenziale, hanno lavorato con un’attenzione eccessiva nel mettere ogni cosa al proprio posto, dimenticandosi però che la musica appassiona davvero quando ha qualcosa che sorprende, che spiazza. Il ventaglio di rimandi a funk, soul e Motown è continuo e insistito, ok, e ci fa piacere che non si accodino allo sconfortante suono di plastica che regna nell’hip hop del momento; ma è pure vero che quello che ci offrono è, in ultima analisi, asettico. Visto che le prestazioni vocali e testuali di Dave e Pos sono assolutamente all’altezza, con una produzione più coraggiosa e immaginifica questo sarebbe stato un album coi fiocchi. E invece…
Tratto dal Mucchio n°693